Implantologia dentale: esistono controindicazioni?

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Grazie all’implantologia dentale è possibile riavere il proprio sorriso in poche ore, con decorso post-operatorio rapido. Quali sono dunque i vantaggi e le controindicazioni?

Cos’è l’implantologia e quali sono i suoi vantaggi?

Negli ultimi anni, grazie alla moderna scienza odontoiatrica e a campagne di informazione sempre più mirate e pressanti, prendersi cura della propria salute orale e, in particolare, dei denti è diventato un argomento molto più sentito rispetto ad alcuni anni passati. Ciò è evidente anche dalla necessità che in molti manifestano di ricorrere alle cure immediate del proprio dentista di fiducia quando la bocca comincia a perdere, per un motivo o per un altro, uno o più denti e si manifesta quel malessere psicologico che si amplifica quando si è insieme ad altre persone o quando anche la masticazione diventa difficoltosa. 
Fino a qualche anno fa per avere un impianto nuovo era necessario passare qualche tempo senza uno o più denti, oggi invece l’implantologia dentale permette di riavere il proprio sorriso in poche ore, in genere 24 o al massimo 48 ore. 
Anche il decorso post-operatorio viene facilitato dall’assenza di punti di sutura e, quindi, di forti gonfiori, sanguinamenti o lividi.

Quali sono le controindicazioni dell’implantologia dentale?

Un intervento di implantologia dentale può essere effettuato su qualsiasi paziente, anche molto anziani, perché si tratta di un’operazione sicura che, nella maggior parte dei casi, non presenta alcun tipo di controindicazione. 
Ci sono, però, dei fattori di rischio di media o grande entità che devono necessariamente essere tenuti in considerazione prima di intraprendere un percorso del genere e sottoporsi a questo tipo di intervento. 
Sicuramente ogni paziente è un caso a parte e, durante le fasi di cura iniziali, il dentista procederà anche alla definizione di quelle che sono le sue condizioni generali di salute e quelle specifiche richieste per poter effettuare un intervento di implantologia dentale. 
Tra coloro che riportano fattori di rischio di media entità ci sono sicuramente i pazienti che sono affetti da osteoporosi o il cui osso mandibolare non è abbastanza denso e compatto per affrontare un intervento chirurgico del genere e, soprattutto, sostenere efficacemente l’impianto dentale. 
In questo caso il dentista potrebbe optare per un impianto mobile momentaneo che permetta all’osso di integrarsi perfettamente con gli impianti e solo successivamente ricorrere ad una soluzione fissa. 
Anche la cattiva qualità della propria igiene orale potrebbe essere un fattore di rischio che impedirebbe l’accesso ad un intervento del genere perché se non si esegue una corretta pulizia dei denti è molto probabile che l’osso intorno all’impianto sviluppi delle infezioni di grave entità che porteranno, inevitabilmente, alla sua rimozione. 
Adottando, poi, tutte le dovute precauzioni, l’intervento di implantologia dentale può essere praticato anche su pazienti che soffrono di patologie cardiache o delle mucose, di malattie autoimmuni o di disturbi della coagulazione. 
Tra i fattori di rischio che impediscono in maniera categorica un intervento di implantologia ci sono l’insufficienza renale, il diabete scompensato, la cirrosi epatica e malattie neurologiche considerate gravi. Lo stesso discorso vale per quei pazienti che si stanno sottoponendo a ciclo di chemioterapia o terapia radiante. 

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Chi è il dottor
Francesco Gennaro
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Francesco Gennaro nasce a Palermo l’8 agosto del 1967. Nel 1986 consegue il diploma di odontotecnico.

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