L’amelogenesi imperfetta (AI) è una patologia che colpisce lo smalto dentale che può presentare alterazioni sia quantitative, come nel caso di mancanze o depressioni, sia qualitative rendendo la superficie del dente poco resistente.
Da cosa è causata l’amelogenesi imperfetta?
In genere la causa principale dell’amelogenesi imperfetta può essere ricondotta ad una mutazione nel gene dell’amelogenina, quindi è attribuibile principalmente a fattori di tipo ereditario. Proprio per il suo carattere genetico, è una patologia che colpisce anche i pazienti in tenera età.
Esistono diverse forme di amelogenesi imperfetta e nel corso degli anni sono state individuate varie classificazioni. Witkop suddivide l’AI in quattro tipologie:
- ipoplasia: lo smalto ipoplastico si crea durante lo stadio formativo della matrice e può presentarsi puntiforme, liscio o rugoso;
- ipomaturazione: nello stato di maturazione si verifica un incremento di cristalli che rendono lo smalto più morbido, pigmentato o bianco;
- ipocalcificazione: in questo caso parliamo di smalto ipocalcifico che si produce durante lo stato di calcificazione;
- ipomaturazione/ipoplasia/taurodontismo.
A queste quattro forme patologiche si aggiungono altri dieci sottotipi. Questa classificazione, tuttavia, è stata considerata poco soddisfacente perché non tiene conto delle variazioni che posso esistere all’interno di un nucleo famigliare o tra gli elementi dentari di uno stesso individuo. Quindi è importante tenere presente anche i difetti molecolari, le composizioni biochimiche e le modalità che determinano la patologia ereditata.
Come si presenta l’amelogenesi imperfetta?
Lo smalto dentale appare molto sottile e presenta rughe o pigmenti. Questa formazione rende i denti più sensibili, deboli e facilmente esposti ad altre patologie.
Inoltre, essendo un difetto nella maturazione dello smalto, condiziona non solo la “funzionalità” dei denti ma anche il loro aspetto, causando nel paziente anche notevoli disagi estetici.
Come si cura l’amelogenesi imperfetta?
In base alla gravità della patologia è possibile intervenire con azioni di tipo preventivo o restaurativo.
Il trattamento dell’AI nei piccoli pazienti è molto più complessa, infatti nel caso dei bambini è consigliabile aspettare una cera maturità dentaria per poter operare in modo più efficace.