Gli interventi che riguardano l’implantologia, la branca dell’odontoiatra che si occupa dell’installazione degli impianti dentali, vengono eseguiti rispettando una serie di fasi e di step utili ad una buona riuscita finale.
In questo breve articolo, cerchiamo di descriverli uno per uno in modo chiaro ed esaustivo!
Fase 0: la visita diagnostica
Innanzitutto, la visita di pianificazione e di diagnosi è uno degli step più importanti dell’intervento che condurrà all’applicazione di un impianto dentale.
In questa seduta con lo specialista, si andrà a valutare lo stato dell’osso sul quale verranno applicati i pilastri, oltre al quadro clinico generale del paziente.
Molto spesso, il medico ordina delle radiografie del cavo orale e delle TAC per le arcate dentali utili al monitoraggio delle strutture vascolari e all’identificazione dell’esatta posizione dell’impianto.
La visita si conclude con il paziente che viene a conoscenza della terapia che dovrà seguire e delle informazioni riguardanti l’intervento.
Fase 1: l’intervento
Dopodiché, si passa direttamente all’operazione in sè, realizzata in un ambiente totalmente sterile.
In esso, il paziente viene sottoposto ad anestesia locale o a sedazione cosciente mentre lo specialista si occupa di inserire dapprima le viti in titanio incidendo la gengiva e, successivamente, di forare l’osso dove ha già programmato.
Mediante dei getti di soluzione fisiologica, egli irrora la zona prima di posizionare il pilastro dove era originariamente presente la radice naturale dei denti.
Infine, la gengiva viene suturata e medicata e l’appuntamento con il paziente viene fissato per la rimozione dei punti dopo circa una settimana.
Fase 2: la cicatrizzazione
Una delle fasi più importanti è sicuramente la fase di cicatrizzazione, processo che potrebbe prolungarsi per un minimo di 3 mesi ed un massimo di 6 mesi, lasso di tempo necessario per far si che la radice artificiale entri a far parte della struttura ossea secondo il processo di osteointegrazione.
Nel mentre, il paziente dovrà mantenere la bocca a riposo, specialmente durante i giorni immediatamente successivi all’intervento, prestando attenzione all’igiene orale.
Ovviamente, il medico vieterà il fumo, dato che la nicotina potrebbe danneggiare l’osso dentale.
Fase 3: la fase protesica
Non appena l’impianto dentale si salda all’osso, ha luogo la fase protesica nella quale si rilevano le impronte di precisione che serviranno per eliminare la nausea e i conati di vomito derivanti dall’entrata in contatto con le paste utilizzate.
Tramite le impronte viene realizzata la corona protesica, manufatto in ceramica o in zirconia, che riproduce l’aspetto e la funzionalità del dente naturale.
Dopodiché, la corona viene legata alla vite in titanio e testata sul paziente: se l’esito del test è positivo, essa è già pronta per essere adoperata.
Fase 4: il controllo regolare
Dopo la procedura di implantologia, sono necessari diversi controlli che consentono allo specialista di verificare che tutto stia procedendo secondo i piani.
La primissima visita di controllo permette al medico di analizzare la correttezza dei rapporti masticatori e il consolidamento della nuova corona artificiale, mentre le successive visite servono puramente al controllo di eventuali insorgenze di complicazioni, al fine di curarle tempestivamente.
Oltre a ciò, durante le sedute viene controllato il livello di igiene orale e lo stato di salute della corona.
Fase 5: le cure
L’ultima fase prevede le cure professionali, ossia tutte quelle sedute di igiene orale necessarie per rimuovere depositi di placca o di tartaro e per verificare i tessuti e l’osso.
Se il dentista dovesse rilevare infiammazioni o infezioni, procederà alla disinfezione e all’instaurazione della corretta terapia per prolungare la durata dell’impianto.
È molto importante che il paziente non manchi a nessuna seduta per non rischiare di sottovalutare eventuali problematiche sorte in sordina.